Il reflusso gastroesofageo è un disturbo piuttosto fastidioso che coinvolge l’apparato digerente, caratterizzato dalla risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago. Si tratta di una malattia molto diffusa (in Italia colpisce una persona su tre) e si verifica in maniera equivalente sia negli uomini che nelle donne, Interessa prevalentemente gli adulti, soprattutto se anziani, mentre è piuttosto rara nei bambini e nei neonati.
Quando si parla di reflusso gastroesofageo notturno, ci si riferisce a episodi di reflusso acido che si manifestano prevalentemente durante le ore serali. Circa l’80% delle persone che soffrono di sindrome da reflusso gastroesofageo, hanno episodi di reflusso notturno.
I sintomi del reflusso più comuni sono:
Altri segnali della presenza di reflusso gastroesofageo possono essere dolore toracico o durante la deglutizione.
Quando si soffre di reflusso gastrico durante la notte, questi sintomi tipici a livello gastrico si accompagnano a disagi respiratori dovuti all’infiammazione delle vie aeree da parte dei succhi gastrici.
I disturbi notturni che influiscono sulla respirazione sono:
Questi sintomi possono influenzare negativamente la qualità del sonno sia durante la fase di addormentamento, sia con risvegli notturni o precoci, causando insonnia.
La presenza di disturbi del sonno, in assenza di manifestazioni tipiche della malattia da reflusso a livello gastrico, espone al rischio di utilizzare farmaci per combattere l’insonnia che non risolvono la reale causa dei disagi, ma che rischiano addirittura di peggiorarla.
La sindrome da reflusso gastroesofageo è generalmente provocata dall’indebolimento dello sfintere esofageo inferiore. Si tratta della valvola che permette il passaggio di cibo dall’esofago allo stomaco e che ne impedisce la risalita. Il tono muscolare dello sfintere esofageo consente infatti di creare una barriera antireflusso. Quando la pressione esercitata diminuisce, cosa che avviene durante il transito di liquidi o cibo solido deglutito, il materiale acido risale dallo stomaco all’esofago: questo fenomeno è fisiologico. Tuttavia, se lo sfintere va incontro a indebolimento e quindi rilassamento eccessivo, la valvola si apre quando non dovrebbe. La conseguenza è che il materiale acido presente nello stomaco può fuoriuscire più facilmente ed entrare in contatto con la mucosa esofagea.
Il tessuto che compone le pareti esofagee non è strutturato per sopportare l’acidità dei succhi gastrici. In presenza di frequenti episodi di reflusso, quindi, la mucosa esofagea va incontro a infiammazione (esofagite). Quando questo si verifica cronicamente, il processo infiammatorio peggiora, fino a provocare danni e lesioni a livello esofageo.
Ma come mai gli episodi di reflusso si verificano in particolare durante la notte?
In primo luogo, la posizione orizzontale favorisce la risalita del contenuto gastrico attraverso l’esofago e il ristagno dei succhi acidi e di eventuali residui di cibo non totalmente digerito. Inoltre, durante la notte sono fisiologici una minore motilità esofagea e una ridotta produzione di saliva, che non sarà quindi sufficiente per neutralizzare l’acidità dei succhi gastrici presenti in maniera anomala durante la notte nella gola e nell’esofago.
Per queste ragioni, durante la notte la secrezione acida rimane a contatto con la mucosa dell’esofago per un tempo superiore, causando maggiori danni al tessuto esofageo.
Esistono alcuni fattori che aumentano il rischio di reflusso, e in particolare degli episodi di rigurgito acido, sia durante la notte sia durante il giorno:
Se pensate di essere affetti da reflusso gastroesofageo, che sia notturno o diurno, la prima cosa da fare è rivolgersi al vostro medico di famiglia che potrebbe consigliarvi l’intervento di uno specialista (in caso di disturbi che coinvolgono l’apparato gastrointestinale, la figura di riferimento è il gastroenterologo).
Per arrivare a una diagnosi corretta, che consentirà di mettere a punto una terapia, oltre a riportare al medico caratteristiche e durata dei sintomi, potrebbe essere necessario sottoporsi ad alcuni esami clinici.
Nel caso si giunga a una diagnosi di sindrome da reflusso gastroesofageo, è indicata l’assunzione di:
Per mettere in atto un’efficace strategia di prevenzione del reflusso gastroesofageo, o per limitarne i fastidi, può essere utile seguire alcuni semplici consigli, come per esempio:
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